martedì 15 gennaio 2008

Chi ben comincia...non si monti la testa!!!

Come tutti ben sapete il campionato è fermo per la pausa invernale (nonostante si giochi in palestra,ma queste sono le contraddizioni della vita,d'altronde siamo iscritti al csi di CARPI,i cui abitanti sono superdotati in quanto ad incoerenza!!!).
Comunque campanilismi a parte questa sosta pare esser giunta come un salvagente ad una squadra,la nostra,che non aveva più le forze per galleggiare.I numeri non fanno che confermare questa tesi: 7 partite senza vittorie,1 punto nelle ultime 7 partite,ed una classifica che ci pone al settimo posto al pari della Lamp San Prospero.Nonostante i buoni propositi non rispettati appena finito il girone di andata ("oh durante le vacanze giochiamo 3 volte a settimana...") la squadra ha comunque disputato due amichevoli finora durante la sosta,ed entrambe hanno evidenziato una squadra in crescita sotto l'aspetto del gioco,del morale e dunque dei risultati,infatti la squadra le ha vinte entrambe.La prima la si può considerare poco più che una partitella in famiglia,in quanto disputata contro una squadra raggruppata in poche ore telefonicamente,infatti vede i nostri prevalere sotto tutti i punti di vista gioco e soprattutto goal.La seconda invece la si è disputata contro una squadra ben nota agli addetti ai lavori:la New Team capolista nel girone B della terza serie che in campionato ci rifilò sei reti.Questa volta (anche se è bene sottolineare che si tratta pur sempre di un'amichevole!) è finita in modo completamente diverso.La partita è stata equilibrata,un botta e risposta continuo,addirittura ad un certo punto il risultato voleva la squadra di Mr. Roncaglia avanti per 7a3.Il finale di 9a8 per i bianco-rossi è il risultato più giusto in quanto rispecchia l'equilibrio della partita e premia una squadra apparsa più lucida rispetto alle ultime uscite ufficiali.Ovviamente l'ultima cosa da fare è montarsi la testa,era soltanto un'amichevole.La sensazione è che a parità di portiere la squadra possa giocarsela con tutti.Infatti la New team ha schierato fra i pali il secondo portiere che in quanto a potenziale se la gioca col nostro numero uno,anche se c’è da dargli atto che domenica il buon Freda è stato autore di una buona prestazione.Un segnale positivo oltre che il risultato sta nel fatto che gli ex verde-oro si presentano in 6,ovvero con una sola riserva,e lo stato di forma generale non è dei migliori,mentre la New team possiede ben tre cambi,che nel calcetto è quasi una seconda squadra,e nonostante questo ampio vantaggio il risultato premia i nostri…ma le buone notizie sembrano non terminare qua:gli acciaccati Botti e Cadonici hanno ripreso a giocare,Botti è già in forma strepitosa (galvanizzato da fatti extra-calcistici) mentre per Cadonici ci sarà da lavorare ancora moltissimo,ma lo spirito pare esser quello di un tempo!Uniche due note stonate sono l’assenza non giustificata di bomber Di Vaio e le consueta assenza dell’altro bomber,Coppola.Per il primo sembra che il presidente mediti una multa e tanta panchina,mentre il secondo ormai sembra esser un secondo caso Obinna…

Questi comportamenti mi portano a porre un invito ai miei compagni di squadra,e qui appoggio la penna del giornalista e scrivo da capitano della squadra: se veramente vogliamo dare continuità a questo trand positivo,tentare di risollevarci,e magari toglierci qualche piccola soddisfazione sarà necessario iniziare a pensare DA SQUADRA e non porre il proprio ego davanti al bene di essa…con questo vorrei invitare TUTTI i miei compagni ad evitare tutti quei comportamenti che possono danneggiare il bene della squadra.Non ho intenzione di fare un elenco perché credo e spero non sia necessario,voglio appellarmi all’intelligenza dei componenti del team…per ottenere qualche risultato in ogni campo,che sia quello professionale,sentimentale o sportivo bisogna entrare nell’ordine di idee che è necessario fare qualche piccolo sacrificio,mettendo per un attimo da parte il proprio egoismo e agendo secondo quel concetto astratto che è il bene della squadra…un piccolo sforzo per togliersi qualche soddisfazione e porre le basi per un futuro più roseo credo sia doveroso nei confronti della SQUADRA.Perchè i risultati si ottengono dentro al rettangolo di gioco,ma sono frutto della coesione del gruppo,della fame di vincere di esso,e del lavoro svolto fuori dal campo.

Ho voluto chiudere con questo invito che spero entri nel cuore di chi ama questa maglia,per porre le basi per un girone di ritorno diverso soprattutto sotto il profilo dello spirito di gruppo,che alla fine è anche da questo che dipendono i risultati…buon 2008 e buon campionato a tutti!




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lunedì 14 gennaio 2008

La rivelazione: Pelizzardi Luca


Nome: Luca

Cognome: Pelizzardi

Nato a: Carpi

Nato il: 30/07/1988

Ruolo: jolly

Avendo fin da subito fatto breccia nel cuore dei tifosi, anche il nuovo acquisto biancorosso Pelizzardi si è meritato, al pari dei componenti del gruppo storico, la sua scheda personale (in questa pagina le altre schede-giocatore).

Era un mite pomeriggio di metà settembre, correva l'anno 2007 e il progetto CSI prendeva forma.
Il neonato corso Favelas non era ancora completo e patron Felettigh si muoveva incessantemente sul mercato alla ricerca di uomini pronti e arruolabili per la causa.
Quando come un fulmine a ciel sereno a capitan Cadonici balenò un'idea, "chiamiam Pelli!", Pelli non è altro che il diminutivo del cognome di quello che diventerà una colonna portante della formazione griffata Denny Rose. Viene ingaggiato a tempo di record percependo lo stipendio minimo, 3 stecche al mese.
I primi contatti col ragazzo risalgono addirittura all'annata 2004-2005, il capitano ripeteva per la prima volta la terza elettronica e si ritrovò in classe questo giovane riccioluto, animato da sani principi anarco-filo-marxisisti con uno spiccato senso dell'umorismo e una devozione per alcol e donne.
Completo fuori dal campo, il Pelizzardi si dimostra valoroso anche sul terreno di gioco, dove vanta dei trascorsi nei campionati regionali nella scomparsa Pico Mirandola dove ricopriva il ruolo di terzino. Le sue prestazioni nelle infuocate partite di calcetto durante le ore di ed. fisica incuriosiscono capitan Cadonici che, perennemente in borghese, si gusta le gesta di quel ragazzo sconosciuto, proveniente dalla fumosa Novi.
E' forte Luca, ma ci si chiede perchè non esprima più il suo valore anche nei campionati di calcio a 11, perchè si limiti alle partitelle a scuola o con gli amici. Cos'è che frena il suo talento e il suo innato agonismo, cosa gli impedisce di prendersi un posto al sole nei campionati che gli competono.
La risposte è tanto controversa quanto scontata, Pelizzardi conduce uno stile di vita sregolato, inizia a fumare alla tenera età di 8 anni mentre la passione della birra giungerà poco più tardi.
Non si stacca mai dal suo fidato pacchetto di Camel Light box verso il quale ha un sentimento di devozione assoluto, è l'unico personaggio in grado di andare in crisi di astinenza durante un'ora di lezione, durante i suoi anni di ITI il cartello "divieto di fumo" nei bagni aveva rassegnato le dimissioni per manifesta inutilità.
L'incredibile espansività del ragazzo lo fa entrare da subito nelle grazie di mister Roncaglia, che presosi un anno sabbatico in ambito scolastico, se lo ritrova compagno di classe. E compagno è un termine che non uso con leggerezza, Pelizzardi è anche esponente dei più nobili principi di bakuniana memoria che ne animano lo spirito temprandone il carattere.
Assolutamente sopra le righe la sua vitalità, come non tira mai indietro la gamba, mai rifiuta proposte sollazzatrici o svaghi improvvisati. Alle domande "pelli, fumiam 'na paglia?", "ti fai 'na birra?", "andiamo al corallo?", "stiam fuori?", "che c'avresti n'altra paglia?", "aperitivo?", "partitella?", "meglio una donna oggi che la mano domani?", "ammazzacaffè?", "ma Freda c'è o ci fa?", "che ore sono?", " "antani?", lui risponderà sempre e solo "sì".
Capirete amici lettori che con un carattere del genere è stato un'attimo per il novese adattarsi alla nuova squadra e ai compagni, il fisico non propriamente asciutto non è comunque lontanamente paragonabile a quello di capitano e mister, e ci scappa che anche il Pelizzardi faccia una discreta figura agli occhi del pubblico femminile che lui tanto ama senza adeguato ricambio.

Calcisticamente ci troviamo di fronte a un atleta jolly, infischiandosene delle regole tecnico tattiche da buon sovversivo, gioca ottimamente sia in posizione arretrata che in fase offensiva.
Dotato di baricentro basso e gran forza nelle gambe è ottimo in fase di interdizione, sempre abile nei tackle, ma si fa apprezzare anche in fase avanzata dove può esibire un discreto dribbling e un tiro molto potente.
Un grande acquisto per la compagnie biancorossa, un innesto di valore assoluto e soprattutto un grande personaggio, pare fatto apposta per giocare con Favelas.

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domenica 13 gennaio 2008

Paura e Delirio a Capodanno


A meno di due settimane dal capodanno, vi offriamo una descrizione romanzata dell'accaduto. Il collaboratore di penna ed autore dello scritto è lo storico tifoso El Che che parafrasa un cult-movie di alcuni componenti dello staff.

Buona lettura.




Paura e Delirio a Capodanno

Quella che segue è una dettagliata cronaca di ciò che avvenne quel giorno,il 31 dicembre dell’anno che fu.

Per non incorrere in sanzioni da parte delle forze dell’ordine al servizio dello stato non useremo i veri nomi delle persone che presero parte al delirio…

Si incomincia presto,ora del ritrovo 18.30,si teme per la presenza di S.L. informazioni riservate lo danno malato ma su un treno per Monaco, i dubbi si sciolgono al suo arrivo, in perfetto orario.

Luogo del ritrovo, la bassa padana,tra nebbia, freddo e Secchia.

Armi del delitto:casse e casse di vino ,super alcolici, pizza,patatine, ormoni a GO GO.

Si stappa, si stappa, si stappa.

Il clima è quello delle occasioni importanti: tutto lo staff è al gran completo, occasione più unica che rara che passerà agli annali della storia Favelas.

Ogni ritegno morale e legale è sacrificato in onore a Dioniso, Bacco e chi più ne ha più ne metta.

Volano come al solito pensieri profondi ,rutti, cori e brindisi all’organo riproduttivo femminile.

Come al solito la parte femminile della compagnia è atterrita e impaurita ,le avances più spinte ormai non si contano più.

Fin qui il solito delirio ma poi la paura.

Ore 19.30,dopo solo un ora dall’inizio dei festeggiamenti il dramma: Gianluca(nome di fantasia badate bene lettori), dopo 2 bicchieri di vino e una sigaretta Camel, sbianca,nell’ilarità generale.

Il giovane arranca verso l’uscita cercando ossigeno e assistenza sanitaria, ma ad attenderlo nel giardino trova un losco figuro, lo chiameremo Enrico, messo nelle sue medesime condizioni, ma con più orgoglio e con più rispetto per sé stesso, che lo ignora continuando imperterrito a farsi i cazzi suoi.

Il giovane è vicino alla morte ma ecco che arriva in suo soccorso la moglie (ormai vedova) che lo raccoglie dal selciato e lo conduce in un luogo protetto e familiare: il cesso.

E’ lì che il nostro eroe passerà i seguenti 45 minuti, abbandonato da tutti, Dio compreso, tranne che dalle persone che veramente lo amano (la vedova, il figlio minorenne e fascista, l’amante gay e il laureando in chimica che lo assiste scientificamente)

Intanto la festa prosegue con l’arrivo a sorpresa di Paris Hilton che tronca il fiato al Comandante, chiedendogli se l’uomo sulla maglietta fosse Che Guevara.

Il comandante a distanza di giorni continua ad essere sbigottito dalla domanda.

Enrico che avevamo lasciato in giardino poche righe sopra si sposta dal giardino a un più comodo fossato poco lontano, cadendoci dentro e riamanendoci per 20 minuti buoni a riflettere sulla condizione umana.

La festa continua con avance sessuali da parte di Paris e Padrona di Casa al “raffinato” della compagnia, che in modo “raffinato” rifiuta, per poi pentirsene per tutto l’anno a venire.

Gianluca risorge per pochi attimi, il tempo di passare dall’amato cesso al freddo divano, in cui rimarrà, in stato catatonico, per le seguenti 2 ore.

Ma ecco che arriva la pizza, i sopravvissuti, capitanati dal capitano(e chi se no?) si avventano, ubriachi e molesti, sui 2 metri e mezzo di pizza con urla, grida e cori degni dei migliori gruppi ultrà.

Apriamo una parentesi affettuosa nei confronti della pizza che, anche avvisata all’ultimo della festa, portò felicità e ironia all’interno della tavolata, meritandosi in pochi attimi la sedia che era stata di Gianluca (il giorno dopo, i padroni di casa, la troveranno ancora lì sulla sedia)

Ma arriva finalmente l’ora di partire per Ponte Alto….

Autisti della serata:El Comandante,S.L. e una new entry che farà in brevissimo tempo breccia nel cuore di tutti gli uomini presenti…

Ma questa è un'altra storia…

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