sabato 13 ottobre 2007

ma come si fa??



come si fa a creare un obrobrio del genere???
sto sondaggio sembra fatto da un cieco dislessico.

quando il responsabile di questo scempio leggerà sto messaggio potrà cancellarlo. solo dopo avere meditato sull'errore commesso


N.B. lo staff ribadisce il masismo rispetto per asini, muli, ciuchi e bardotti. essi sono animali da cui molti di noi dovrebbero prendere esempio.

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venerdì 12 ottobre 2007

Lunga vita agli Ultras!!!


Ultras, un termine di cui se ne fa spesso abuso da parte dei giornalisti che gli etichettano come violenti, cattivi, brutti, puzzolenti e rifiutati dalla società. Ebbene gli ultras Favelas non sono come vengono descritti, non sono assolutamente violenti e cattivi.
La tifoseria biancorossa vede al suo interno persone di tutti i ceti sociali e di qualunque estrazione culturale, si va dal meridionale trapiantato al nord, al più convinto sostenitore delle tesi marxiste.
La curva biancorossa è composta da una 30ina di gruppi organizzati, pur dichiarandosi apolitica ha tra i suoi leader carismatici Fabio "Che" A. di cui vedete una foto in questo articolo. Altro esponente del tifo organizzato è L.S. di Soliera, tristemente noto per i continui problemi giudiziari. Il gruppo portante della curva è sicuramente il "GRUPPO SEMIAUTONOMO "GIANLUCA FELETTIGH" - CARPI" (scritto rigorosamente in stampatello), fondato nel 1975 ha fatto appasionare migliaia di ragazzi alla maglia della nostra squadra. La tifoserie biancorossa è temuta e rispettata da quelle avversarie, che attribuiscono il dovuto rispetto alla storia dei più famosi gruppi organizzati, leggendario anche la fede indissolubile con cui i ragazzi della curva seguona la propria squadra, in questo senso rimangono indelebili nella memoria di tutti le trasferte di Carpi e Budrione con parecchie macchine al seguito.

In foto Fabio detto "Che" che saluta i compagni(...) di tifo

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giovedì 11 ottobre 2007

De gugol pauer - la forza di google


A meno di due giorni dalla messa online, anche il più grande motore di ricerca al mondo si è accorto del prorompente interesse del pubblico nei confronti di Favelas.
Infatti cercando "Favelas fc" su Google il nostro blog è già segnalato come potete ben vedere nel seguente link.
Un'altra grande soddisfazione per tutta la squadra, che avverte sempre più forte l'affetto dei suoi tifosi.

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Calendario 1a giornata - trasferta insidiosa per Favelas

Data Incontro Località e Campo Orario

  • Lun. 15/10: I Nani - Att. Sp. Reggiolo Ariolas - Scuole Medie Rolo 20,30
  • Lun. 15/10: Gs Ariolas Rolo - Favelas - Scuole Medie Rolo 21,30
  • Mer. 17/10: Faliraki - Circ. Rinascita Budrione - Palestra Bastiglia 21
  • Mer. 17/10: Gunners - Lamp San Prospero - Palestra Bastiglia 22
  • Mer. 17/10: New Team - Carpine Gipsy - Circolo Tennis Soliera 22
Lunedi 15 ottobre 2007, è questa la data storica che segnerà l'esordio in ambito professionistico della matricola terribile Favelas.
Si gioca alle 21,30 nel futuristico impianto della palestra delle scuole medie di Rolo(prov. Reggio, qui una foto dell'impianto), contro la compagine di casa, i temibili Gs Ariolas Rolo.
L'attesa è alle stelle per questo evento storico e ci si aspetta una grande affluenza di tifosi ospiti per seguire dal vivo l'inizio di questa nuova avventura, inoltre i colpi di mercati estivi hanno ingolosito un pubblico di per se già molto caldo.
Partiranno alcune macchinate da Soliera, San Possidonio, Carpi e Novi per seguire l'esordio della squadra, ricordiamo che l'ingresso è gratuito grazie al lavoro di staff e presidente, mobilitatosi in prima persona per rendere l'evento fruibili a tutti.
Per chi sta a casa (infami) l'accordo che Rai e Sky non è ancora stato raggiunto (ma tenete d'occio il blog nei prossimi giorni per saperne di più), ma potrete leggere i consueti approfondimenti e le cronache nel giorno successivo alla partita.

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mercoledì 10 ottobre 2007

La sicurezza: Botti Alessandro


Nome: Alessandro
Cognome: Botti
Nato a: Suzzara (MN)
Ruolo: Difensore

Alessandro è un ragazzo molto sfortunato...ha l'enorme sfortuna di nascere in quel di Mantova,e la sorte fu davvero ingenerosa con lui.Nato e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Possidiese in virtù del gemellaggio con la Concordiese passa l'intero settore giovanile nella Pico.Dai primi calci sino alla Juniores,dove il suo score presenta un campionato regionale conquistato contro ogni pronostico.La fedeltà è una delle sue caratteristiche morali principali,che unita all'enorme serietà nell'affrontare ogni allenamento ne hanno fatto un elemento di sicuro affidamento per ogni allenatore.In silenzio e senza mai esaltarsi o abbattersi per gioie o disgrazie ha maturato anche un profondo equilibrio che ne hanno fatto un difensore imprescindibile per la Pico.Le sue caratteristiche tecniche invece sono la discreta velocità,una buona tecnica per il ruolo ricoperto,ma soprattutto la grande intelligenza tattica che gli permette di saper leggere perfettamente ogni azione avversaria e renderlo pulito in ogni anticipo o chiusura.La sua forza sono la grande affidabilità e tranquillità che sa regalare a se stesso,alla difesa ed all'allenatore.
La sua avventura con la casacca verde-oro inizia anni fa,con il gruppo storico,ma le sue attenzioni sono sempre state più rivolte al calcio a 11 che al calcio a 5,non ha mai amato particolarmente la maglia che indossa,oppure il suo essere sempre equilibrato ha sempre fatto sì che se questo amore mai esistesse egli non lo dimostrò mai...
E' forse anche per questo che non è mai entrato di prepotenza nel cuore dei tifosi,abituati alle gesta di un personaggio completamente opposto,tutt'altro che freddo,qual'è capitan Cadonici.Ma lentamente e costantemente si legge sui quotidiani locali che la tifoseria inzia oggi a capirlo ed apprezzarlo,lui la sua fiducia se l'è guadagnata con le prestazioni sul campo,con poche parole e tante ottime prestazioni,com'è la sua indole,com'è il suo modo di essere!
Oggi è parte integrante di questo progetto Favelas,e tutti ne vanno fieri,lui per primo,i tifosi che ormai conoscono la sua qualità e serietà ed i compagni di squadra,ma più che altro preferirei chaimarli i suoi amici!!!
Le sue attenzioni continuano ad esser più per il calcio che per il calcetto,e oggi il nostro Alessandro sta vivendo una profondissima crisi dovuta alle tante,troppe amare panchine fra le fila della Quarantolese,sua nuova squdra visto che la Pico gli ha voltato le spalle dopo ben 14 anni di onorato servizio...ma questo Botti non lo perdonerà,e appena potrà si vendicherà.
Ora visto che la sua carriera di calciatore (a 11) volge al termine in virtù delle sue continue panchine,tutti si augurano che dia al campionato CSI l'importanza che merita!!!
Forza Alessandro trova la retta via!!!

*la fotografia è provvisoria*

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martedì 9 ottobre 2007

100 di queste visite!!!



A circa 24 ore dall'apertura del blog abbiamo raggiunto la fantastica quota di 100 visite, ringraziamo commossi tutti gli ammiratori della nostra gloriosa squadra.
Esorto i visitatori a lasciare commenti e a seguirci con amoroso affetto. Grazie ancora.

Per festeggiare il lieto evento vogliamo farci un regalo diverso dal solito, abbiamo inserito un banner ben visibile per sensibilizzare tutti sulla questione del pericolo AIDS per i bambini africani, con medicinali da pochi euro che loro NON HANNO è possibile curare il feto prima ancora della nascita. Purtroppo le lobby farmaceutiche rimangono contrarie alla distribuzione gratuita di questi medicinali di semplice produzione che potrebbero salvare milioni di bambini da una vita di sofferenza.
Se loro non si muovono attiviamoci noi, cliccando sul banner accederete al portale Unicef da cui è possibile effettuare le donazioni.


Staff Favelas

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Il fantasista: Di Vaio Marco

Nome: Marco
Cognome: Di Vaio
Nato a: Mirandola (MO)
Ruolo: Seconda punta

Calcisticamente parlando ci troviamo di fronte al più grande talento espresso dalla scuola calcio Favelas, dotato di una straordinaria capacità di calcio è in grado di risolvere le partite da solo, purtroppo l'eccessiva emotività ha sempre impedito a Di Vaio di misurarsi a livelli più consoni alle sue qualità.
Omonimo d'arte, cresce calcisticamente nel San Marino, forte compagine del circondariato carpigiano, in cui si mette in evidenza ed è da subito etichettato come bambino prodigio.
Purtroppo con gli anni insieme all'altezza non aumentano neppure voglia ed impegno. Cresce invece l'insofferenza verso qualsiasi tipo di responsabilità, Di Vaio smette così di giocare a livello agonistico, abbandona Favelas tra mille polemiche, dopo essere diventato beniamino del pubblico ritagliandosi il soprannome di "Re Leone" per via della buffa capigliatura e per la fame di gol, il suo talento si perde così nelle fumose pianure padane. Nel frattempo decide di cambiare aria, si trasferisce a Novi dando adito alle voci che lo volevano sempre più come un corpo estraneo al mondo Favelas, la nuova sistemazione contribuisce sempre più all'allontanamento della fantasiosa mezzapunta biancorossa dal resto della squadra.
Per un pò di tempo il ragazzo fa perdere le sue tracce, voci incontrollate parlano di un definitivo addio del fenomeno al calcio giocato, e i suoi fan sembrano oramai rassegnati alla perdita di un giocatore così straordinario.
Dopo un periodo in cui il nome di Di Vaio pare già dimenticato, il ragazzo torna a far parlare di se, viene visto a Soliera aggirarsi con un tipo losco di cui scriveremo solo le iniziali S.L., La cattiva reputazione di cui è soggetto S.L. coinvolge inevitabilmente l'ex campione, ora visto come un poco di buono, ora come un criminale, ora come uno sbandato.
Sbattuto in prima pagina lo scoop sui maggiori quotidianoi nazionali, l'Italia intera torna a parlare di Marco Di Vaio, ricorda le gesta del campione che aveva infiammato gli stadi di tutta la provincia da Carpi nord a Novi, riscoprendo l'amore sopito ma mai dimenticato per quel fantastico numero 10, con un carattere un pò così, con la faccia un pò così, il naso un pò così ma un destro in grado di emozionare e far sognare.
Fiutando il grande colpo ad effetto il primo a suonare alla porta di Di Vaio è l'attuale presidente Favelas Felettigh, dopo una trattativa durata tutta l'estate, con interminabili discussioni per trovare un'adeguata controparte economica che potesse convincere la più grande punta che abbia mai vestito la gloriosa ed antica casacca verdeoro, rieasce a farlo tornare all'ovile come il più classico dei figliol prodigi.
Fedele alla sua fama di eterno rompiscatole Di Vaio raggiunge l'accordo con il presidente solo nelle ultime ore del mercato estivo, e nonostante alcune beghe burocratiche (si parla di documenti falsificati) il 10 viene finalmente iscritto alle liste CSI.
La notizie del ritorno del fantasista contagiò di entusiasmo il popolo biancorosso, con conseguente intasamento del sito internet, e record storico nella campagna abbonamenti. Ora i tifosi Favelas sognano ad occhi aperti, il Re Leone è tornato.

Lunga vita al Re!!!

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Il portiere: Freda Giacomo


Nome: Giacomo
Cognome: Freda
Nato a: Carpi
Ruolo: Portiere

Una storia fantastica quella del portierone Favelas, una vita, la sua, tormentata da episodi violenti e un carattere difficile.
Grande appasionato di calcio fin dalla tenera età, non trova mai una porta aperta per intrufolarsi nel calcio che conta.
Da ragazzino gioca a pallavolo in una squadra della zona, ma è bloccato nella carriera agonistica da una personalità scomoda, che troppo spesso non le manda a dire.
Un esperienza che però si rivelerà fondamentale per costruire il Freda che oggi che conosciamo e che tanto è amato dalle sosenitrici della compagine biancorossa.
E' infatti l'aspetto goffo ed impacciato del nostro a renderlo irresistibile agli occhi del pubblico femminile, affascinato dalla verve comica e dalla prorompente personalità tipica dello sciupafemmine più spudorato al di qua del Secchia.
Con un carattere tale capirete, cari lettori, che non è stato facile per Freda inquadrare la sua vita e incanalarla in un binario che richiedeva completa ed assoluta dedizione alla nobile causa Favelas.
La sua in realtà più che una storia è una favola, quasi per caso viene a contatto con l'attuale capitano e successivamente con l'attuale allenatore. I tre sono accumunati da stili di vita disastrati, esistenze disperate e maledette, ma tutti e tre con la sete di rivincita propria di coloro che sono stati grandi e che hanno visto il loro impero frantumarsi davanti agli occhi.
Dapprima non è facile per Freda integrarsi nella famiglia Favelas,il carattere indecifrabile lo rende diffidente agli occhi di chi non lo conosce troppo bene, e spesso gli si gioca contro, con la paura di avere un altro gallo, troppo ingombrante, nel pollaio. L'uomo che era stato però si trasforma, conquista la fiducia dei compagni di squadra, che lo sostengono anche nei momenti più difficili (insistenti le voci che gli affibbiano un triste raporto con l'alcool n.d.r.) in campo e fuori, e piano piano mostra a tutti le sue grandi doti di paratutto nelle porte piccole del calcio a 5, diventando un incubo ricorrente per le punte avversarie che quando vedono "l'uomo in giallo" davanti a loro rimangono ipnotizzate dalle incredibili capacità del nostro.
Risorto dalle proprie ceneri come l'araba fenice una vita nuova sembrava palesarsi al Freda, ma uno scontro fortuito con il capitano Cadonici (non in allenamento n.d.r.) avvenuto il marzo 2007 sembrava aver stroncato per sempre le velleità agonistiche del campione.
Ma chi è caduto una volta sa come rialzarsi, così Freda con l'orgoglio e la grinta che lo contraddistinguono ha lavorato sodo in palestra, recuperando dal brutto infortunio e buttando giù i chili che inevitabilmente si erano appollaiati sulle sue stanche membra.
Freda è per tutti un esempio da seguire, la prova che con la forza e la dedizione si possono raggiungere risultati insperati, e che la classe può fare il resto.

Grazie Jack, per sempre il nostro numero 1.

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lunedì 8 ottobre 2007

Il presidente: Felettigh Gianluca


Nome: Gianluca
Cognome: Felettigh
Nato a: San Daniele del Friuli (UD)
Ruolo: Centrocampista
Votato all'unanimità dai componenti del gruppo storico come presidente (più per declinare ogni responsabilità che per reali meriti sportivi!) Felettigh da quest'anno sarà il nuovo patron bianco-rosso,azionista di maggioranza dei sette soci che compongono il consiglio direttivo.
Dopo un breve e doveroso cenno al ruolo societario,veniamo al Felettigh calciatore.
Cresce nel fiorente vivaio di una delle più grandi squadre della provincia modenese,il Quattroville,dove si diletta sin da piccolo ad illuminare i campetti provinciali con (già allora) deliziose giocate,in compagnia dell suo più grande alleato calcistico di sempre: Paresi.Insieme formano una coppia perfetta,Felettigh trequartista estroso,e Paresi cecchino infallibile sotto porta,insieme conducono la squadra verso vette mai raggiunte.I tifosi del Ganaceto rivedono in quei due la magica coppia formata da Tom Becker e Oliver Hutton. Tutto ciò però,è un bellissimo sogno da cui il nostro numero 10 deve svegliarsi troppo bruscamente.Più precisamente,il giorno in cui il nuovo allenatore lo trasforma in portiere,proprio lui che ama servire ai compagni palloni deliziosi solo da spingere in rete.Nonostante questa sua sviscerata passione per il ruolo di movimento,questi si rassegna e accetta un ruolo completamente nuovo,dove però inizia sin da subito a dare segni di rapido adattamento.Un altro agente esterno travolge la carriera del neo-portiere.Con la famiglia è costretto ad emigrare a Soliera,salutando fra le lacrime quella squadra che tanto gli aveva dato e cui tanto aveva regalato;i tifosi tutt'ora lo ricordano con infinita gratitudine e malinconia,tanto da averlo soprannominato "El Pibe de Ganaceto".Giunto a soliera non trova una squadra disposta a puntare su di lui,così egli continua ad allenarsi da solo,a testa bassa e con grande dedizione (alcuni paparazzi narrano di averlo visto insegnar calcio alla fontana con bimbi che potrebbero essere suoi figli,nessuno vuole credere ad una malignità simile,tant'è che tali paparazzi oggi sono rinchiusi in manicomio).Entrato in un tunnel senza fine continua ad essere un parametro zero di lusso,ma senza credito fra gli addetti ai lavori.Il suo palmares,però,presenta un primo posto e tanti complimenti come portiere di una squadra di calcetto in un torneo disputatosi fra le scuole di Carpi.Ne esce finalmente rigenerato,trovando finalmente tesseramento in addirittura due squadre:a limidi a calcio a 11 come mediano metodista (valida alternativa all'idolo di casa Pizzano) e fra le file Favelas,qui invece come portiere.Anche qui un quarto posto e tanti complimenti all'ambitissimo torneo di "S.Bernardino Realino".Ma il ragazzo non è tranquillo fra i pali,si sente uno splendido cigno le cui ali però sono tarpate da due maledetti guanti...Così decide di chiudere per sempre con la carriera da portiere, appendendo i guanti al chiodo e cedendo il posto al più giovane,ma comunque competitivo Giacomo Freda.Finalmente oggi Gianluca è sereno ed è libero di illuminare i campi di calcio a 5 di tutta la provincia.Ora fa ciò che si dice sappia fare meglio,ma dovrà dimostrarlo in un campionato di spessore come quello CSI che sta per iniziare.
Tutta la squadra nutre grande speranza in lui,confidando in quelle qualità tecniche e morali che gli hanno permesso di rinascere dopo ogni crisi.
Buona fortuna presidente...
Buona fortuna fantasista,la lampadina della squadra è fra le tue mani...accendi la luce il più spesso possibile!!!

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Il capitano: Cadonici Luca


Nome: Luca
Cognome: Cadonici
Nato a: Carpi (MO)
Ruolo: difensore

E' una carriera ricca di alti e bassi quella dello storico capitano Favelas, inizia nell'ex Real Giliberti, attuale Dorando Pietri. Nel 2000 passa alla Solierese in quello da molti definito "il colpo dell'estate", come un novello Nesta non trova però la giusta intesa con compagni, società ed allenatore.

Trascorre due anni nelle file gialloblu senza mai trovare lo spazio che meriterebbe, tartassato da infortuni e continui litigi con la guida tecnica, trova nel 2002 una nuova giovinezza in quel di Limidi. Lontano dalle luci della ribalta, trascorre i suoi anni migliori da giocatore, dotato di grande grinta riesce a conquistare il posto da titolare e la fiducia dei compagni. In questi anni si ha la completa maturazione del Cadonici giocatore, una grinta da gladiatore caratterizza il suo modo di giocare, ingraziandosi i numerosi tifosi della compagine biancorossa.

Sfiora la conquista di un campionato, trascinando con grinta una squadra dai mezzi tecnici limitati. Nella stagione in corso passa al Sozzigalli, in quella che si preannuncia come una stagione deludente.

Ma questo poca interessa al Cadonici che con sempre maggior vigore si è lanciato in questa avventura nei campionati CSI.
Ed è proprio grazie al nostro capitano che questa nuova avventura è stata possibile, in seguito a numerose peripezie finanziarie, una ricerca disperata di fondi per dare vita alla nuova avventura sportiva in barba al destino cinico e baro.
Ed è proprio il destino che ha sempre voltato le spalle allo storico capitano verdeoro, una carriera martoriata dagli infortuni ha sempre impedito al Cadonici di spiccare il volo verso una più promettente carriera professionistica. La sfortuna non deve essere però un alibi per giustificare la discendente carriera di Cadonici, una vita priva di virtù e ricca di vizi hanno sempre caratterizzato un'esistenza turbata dall'alcool e dalle donne. Gran frequentatore di discoteche era solito a tirare l'alba correndo dietro alle gonne delle ragazzine locali, con scarsi risultati.

Segnato da alcune voci che lo tacciavano come un semplice ragazzotto di provincia più incline ai puerili divertimenti piuttosto che al rettangolo verde, Cadonici ha preso un momento di riflessione per poi rendersi conto che non si poteva andare avanti così. Ha deciso, scarpini alla mano, di tornare a calcare quei campi che tanto gli avevano dato e tanto gli avevano tolto.

Deciso a tornare più grande di prima ha deciso di darsi da fare per riproporsi sul grande palcoscenico provinciale, ma ora non sono più le luci della ribalta a tormentare i pensieri del nostro campione ma ben altro, l'odore dell'erba, il rumore del pallone calciato, la golgiardia da spogliatoio, il senso di squadra e l'adrenalina prima della partita.

Perchè è per queste cose che Cadonici si è innamorato di quell'attrezzo bianco, preferibilmente a pentagoni neri, è per questo che vive di calcio.


Forza capitano!!!

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Il mister: Roncaglia Enrico


Nome: Enrico
Cognome: Roncaglia
Nato a: Carpi
Ruolo: Allenatore
Inizia la sua carriera come difensore centrale calcando i campi di tutta la provincia, cresciuto calcisticamente nel cortile di casa sua ha i suoi punti forti nel grande senso della posizione (per compensare un fisico non propriamente asciutto), nell'anticipo pulito, la tecnica sopraffina, un sinistro potentissimo e una visione di gioco tipica dei grandi campioni.
Maturando trova collocazione in un ruolo completamente differente, alla veneranda età di 18 anni decide di reinventarsi cannoniere, e l'invenzione porta i suoi frutti. Calcando campi storici e gloriosi come quello del Nazareno (storico campo carpigiano), dei geova (da alcuno paragonato ai famosi playground newyorkesi in salsa calcistica), o altri ancora come i blasonati tornei delle chiese dell'interland carpigiano.
La carriera del Roncaglia si apprestava a spiccare il grande salto di qualità, quando la sorte ha tirato un tiro mancino all'estroso difensore-attaccante. L'attuale mister cadde in un vortice buio che lo risucchio per poi sputarlo fuori più malconcio che mai, un paio di anni segnati da vizi di ogni genere, la fama e il denaro avevano dato alla testa all'attuale mister, rendendolo schiavo di droga ed alcool. Colui che da molti è ribattezzato "il George Best della bassa" riuscì a tirarsi fuori da quest'inferno grazie al sostegno di amici e parenti, oramai distrutti nel vedere un così grande talento sprecato nei bar della zona.
Giunti alla stagione 2006/2007, il nostro torna agli onori della cronaca presentandosi in panchina alle partite Favelas, ma questa volta vestendo i panni dell'allenatore!!!
I risultati si vedono sin da subito, dimostrando agli sbalorditi addetti ai lavori che la magia calcistica di Roncaglia era rinata in una forma nuova ed imprevista.
E' così che siamo giunti alla stagione 07/08, Roncaglia è ora ufficialmente alla guida del nuovo corso Favelas, con lui i tifosi sognano di raggiungere traguardi prima d'ora inimmaginabili, lui ora minimizza, ma il carattere deciso del mister è fin da ora sinonimo di garanzia per tutti.
Disse di lui il grande Sandro Ciotti: "se Maradona è dio, Roncaglia è Buddha"
In bocca al lupo mister, in bocca al lupo Favelas!!!

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Presentazioni!

Ora ci appresteremo a pubblicare una breve descrizione dei componenti della squadra per la stagione 2007/2008.
Innanzitutto partiremo con una descrizione di mister Roncaglia, per poi fornire una scheda completa di tutti i giocatori della rosa.

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Un tuffo nel passato


Caro Cadonici questa è una storia che tocca il cuore a chi, come noi due ha preso parte alla grande avventura Favelas.E' bello pensare a quando si era giovini e spensierati, è bello pensare a tutti gli episodi legati a questa esperienza e non solo......ricordi le porte di dimensioni diverse a s. bernardino? quelle da hockey con l'asse di legno a s. giuseppe... il cartellino azzuro di fello... la mia caduta con pronto interbvento da terra... la rissa sfiorata... La clamorosa rimonta (degli altri) a limidi.... il primo fallito tentativo di iscrizione al csi tirando notte fonda a Novi contattando telefonicamente conoscienti con la pretesa che sganciassero 150euro per un torneo....la gara con gli ubriaconi....Tanti episodi che riportano alla mente grandi momenti di calcio e di vita, ricordo ora quando nel lontano 2002/2003 si calcava il malmesso campo dei geova, calzando vecchie scarpe sbrindellate, con infinite tedesche, un freddo assassino in inverno, io e divvo che venivamo in scooter, la gara del sabato pomeriggio con "quegli altri" che erano simpatici ma nessuno sapeva chi fossero e come si chiamassero, come non dimenticare infine le interminabili (e spesso inconcludenti) gare a pigliare la traversa con la posta di una birra puntualmente mai pagata...Decine, centinaia di pomeriggi passati su quel campo con gol incredibili, sfottò, partitelle "col campo di traverso". Tra le buche le porte arrugginite di quel campo tutto era possibile, anche che la figura del difensore centrale-attaccante fosse contemplata e apprezzata pure dagli avversari. Quel che succedeva ai geova rimaneva li dentro, e in mezzo a quelle buche ci scappò pure che nascesse una squadra di calcio e soprattutto un gruppo di amici.A voltarsi indietro e pensando a quei tempi mi vien da guardare con malinconico affetto a quelle scarpe rotte con la suola consumata, preferendo sempre e comunque loro a quelle nuove "di marca".Scusa per la digressione storica, ma te hai voluto fare un racconto di episodi, io ne ho voluto fare uno di emozioni.Perchè se questa squadra esiste è grazie a questo, non per vie delle pur bellissime maglie griffate denny rose o per la vana pretesa di vincere un campionato.
Vorrei che chi ne ha i mezzi lo ricordi, o chi è nuovo lo capisca.
*applausi*

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Da oggi non chiamateli più "Samba Favelas"...


5-10-2007:Oggi quella che per tutti era la "troupe verde-oro" chiude una pagina della sua storia,ed inevitabilmente del calcio a 5 a livello provinciale.Cambiano i colori sociali,ma non la mentalità operaia e vincente...prima di girare pagina però lasciatemi sfogliare l'album dei ricordi per un'ultima volta...La storia del club inizia nel lontano maggio 2004,quando capitan Cadonici compatta la compagnia per fondare una squadra di calcetto.Perchè si scelse il nome Favelas?beh per semplice autoironia dei componenti del club,che in virtù dei limitatissimi fondi a disposizione,e della qualità dei giocatori stessi,decisero di ironizzare simpaticamente su se stessi.Ovviamente l'autoironia non finisce qui,i ragazzi si scelgono i colori sociali della squadra più forte del mondo in quel momento...verde-oro:come il Brasile campione del mondo in carica (nel 2004 n.d.r.)!Ad un solo mese dalla nascita del club i ragazzi sono già in campo per una competizione ufficiale:l'ambitissimo "Torneo di S. Bernardino Realino".La squadra è composta dal gruppo storico con l'aggiunta di qualche innesto momentaneo ma efficace.Ai tempi la rosa era composta da: Felettigh Gianluca (Fello),Cadonici Luca (Caddo),Botti Alessandro (Botts),Bartolacelli Stefano (Zunni) Casarini Daniele (Dani),Di Vaio Marco (Divvo),Roncaglia Enrico (Ronca),Lepore Matteo (Matte),Dattoli Stefano (Datto),De Rosa Giuseppe (Bepi).Questo era il gruppo,e lasciatemelo dire:che gruppo!!!Ai tempi lo spogliatoio era unito,e si combatteva tutti per un unico obiettivo!Ritornando al torneo non mi dilungo a descrivere le partite anche se le ricordo tutte,una per una,ogni grande vittoria come ogni singola batosta.Il torneo terminò con un risultato sorprendente:il neonato team Favelas concluse la sua avventura in semi-finale,eliminata dalla squadra poi campione!Un risultato tanto inaspettato quanto glorioso...La squadra di Mr. Cadonici Giuseppe stupì gli addetti ai lavori con un risultato sorprendente frutto di qualità morali piu che tecniche,quali l'umiltà,la grinta e la voglia di lottare tutti insieme!Questo risultato inaspettato paradossalmente ha effetti dannosi sulla squadra perchè alla successiva apparizione il "torneo di Limidi" la squadra ha un rendimento non scandaloso,ma comunque inferiore alle aspettative createsi dopo il sorprendente esordio.Il torneo vede la squadra uscire dopo il primo turno,nonostante 2 buone prestazioni su 3 partite:ma due pareggi (di cui uno subìto dopo un vantaggio di 2-0) non bastano al team per passare il turno.E così termina malamente la seconda apparizione della squadra di fronte al calcetto provinciale.L'anno successivo,i nostri eroi partecipano ad un terzo torneo di livello provinciale:il "torneo di S.Giuseppe Artigiano".Si gioca in condizioni a dir poco disastrose,su di un campo in cemento,con porte piccolissime e quindi senza portiere.I ragazzi verde-oro sono inseriti in un girone di ferro,in compagnia di due squadre con piu esperienza in questi campi,di cui una è la squadra di calcetto dell'allora campione regionale Dorando Pietri Kennedy.All'esordio l'emozione non tradisce e la troupe inizia col piede giusto portando a casa i tre punti.Ma a questa vittoria seguono tre sconfitte,di cui una di proporzioni epocali contro la kennedy.Tre punti basterebbero a garantire il passaggio del turno,ma la diffeenza reti condanna i nostri,ed anche questo torneo si conclude mestamente al primo turno.L'estate successiva,quella del 2006 è un'estate di riflessione,la squadra non partecipa a nessun torneo,forse perchè demoralizzata dagli ultimi deludenti risultati.L'estate 2007 invece vede i ragazzi desiderosi di riscatto,partecipare per la seconda volta al "torneo di Limidi".Ma anche questa volta con magri risultati.La squadra conclude il torneo con un pareggio e due sconfitte,ancora fuori al primo turno.Molti si chiedono che fine abbia fatto la miracolosa realtà che a S. Bernardino portò il club verde-oro fino in semi-finale.Io personalmente sono convinto che con la giusta mentalità e convinzione questa sia una squadra dalle ottime qualità.Quindi sfogliando questo splendido album siamo arrivati all'ultima pagina,e tanto è cambiato:quelli che erano ragazzini ora sono ragazzi che stanno cambiando e stanno diventando uomini...alcuni hanno abbandonato la squadra,qualcuno si è aggiunto,qualcuno ha appeso le scarpette al chiodo ed ha fatto le scarpe (è proprio il caso di dirlo) a Mr. Cadonici Giuseppe (ora dirigente accompagnatore).Infatti ora l'ex centrale Roncaglia Enrico è l'allenatore,Felettigh non è più il portiere,ma il mediano creatore di gioco,Lepore,Dattoli,De Rosa e Bartolacelli hanno definitivamente lasciato il team,qualcuno è sul piede di partenza e ha deciso di non prendere parte al campionato che sta per iniziare (Casarini).La rosa vede il gruppo storico affiancato da nuovi elementi.Per la prima volta nella sua lunga storia Favelas ha deciso di fare uno sforzo economico,e non solo,e partecipare al Campionato di calcio a 5 CSI.Presentiamo ora i componenti:Felettigh Gianluca è il presidente,Cadonici Luca è oltre che capitano il vice-presidente,Freda Giacomo segretario e Roncaglia Enrico allenatore.I volti nuovi sono tanti,ma lo zoccolo duro resiste ancora,i giocatori ruolo per ruolo sono i seguenti:il portiere è Freda Giacomo,i difensori sono Botti Alessandro e Cadonici Luca,i centrocampisti Felettigh Gianluca,Pelizzardi Luca,Rota Federico (con contratto in prova part time) e Casarini Daniele (con contratto part time).Le punte sono due Di Vaio Marco e Coppola Giuseppe.Questo è il gruppo che speranzoso attende impazientemente l'inizio del primo campionato Favelas!Ma la divisa non è più quella di un tempo,abbandonati definitivamente i colori verde-oro i nostri si sono accontentati di due colori meno appariscenti,ora sono i bianco-rossi.Segno forse di un'umiltà ritrovata?Questo lo scopriremo solo dopo le prime apparizioni...Tanto è cambiato,ma l'amicizia,l'umiltà,e la voglia di non mollare mai,quei valori che realmente contano nella vita sono ancora alla base di questa splendida realtà...Un grazie sentito a tutti coloro che hanno vestito i colori verde-oro anche solo una volta,onorandoli comunque fino in fondo,ed un in bocca al lupo per coloro che indosseranno quelli bianco-rossi per la prima volta!!!E al gruppo storico dalla curva si alza un grido di speranza:ragazzi fateci sognare di nuovo!!!Tanto è cambiato,ma siamo sicuri che coloro che indosseranno la maglia lo faranno sacrificandosi sino all'ultima goccia di sudore,come vuole la mentalità operaia Favelas...Non mi resta che augurare buon campionato ai nostri nuovi ragazzi bianco-rossi,ora e sempre FORZA FAVELAS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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