giovedì 15 novembre 2007

Ripartire da questa sconfitta

Leggendo la cronaca vi sarà parso percepire una certa siddisfazione da parte mia per come ha giocato la squadra ieri sera, nonostante la sconfitta.
Nella partita con la Carpine abbiamo dimostrato che non siamo quelli che ne hanno presi 6 dai ragazzi di New Team o 11 da Budrione, perchè in quelle partite è mancata la mentalità Favelas, è mancata la voglia di raggiungere un traguardo apparentemente impossibile, sono mancate grinta e convizione. E' mancato tutto ciò che contraddistinse il primo, miracoloso, corso verde-oro.
Ieri questa voglia si è vista, e quasi quasi facevamo il risultato. Non abbiamo qualità eccezionali, ammettiamolo, ma ieri la differenza di tecnica e organizzazione con la Carpine non si è vista, quella era una squadra che l'anno scorso ha fatto la 2a categoria, eppure chi meritava di vincere ieri eravamo noi. E' sbagliato pensare che si è perso per sfortuna o per errori del portiere, è un ragionamento inammissibile all'interno di una squadra che abbia un minimo di mentalità vincente e noi dobbiamo avercela se vogliamo vincere (un pò contorto ma non fa una piega).
Fino ad ora ho parlato di "squadra" o sempre usato il "noi" perchè si vince e si perde tutti assieme, in particolare a calcetto. Nonostante questo intendevo analizzare un pò le prestazioni individuali, non metterò voti, metterò ciò che penso sperando che possa fregarnene qualcosa a qualcuno, ma anche se ciò non fosse poco mi importa.
Freda: cinque gol non sono tanti a calcetto, però c'è da dire che più di qualche tifoso ha penato parecchio per alcuni gol considerati evitabili. Fino ad ora ha vissuto alla giornata, troppi alti e bassi che non fanno bene alla squadra, occhio che la sedia è in agguato.
Pelizzardi: semplicemente insuperabile, subito entrato nel cuore dei tifosi per i suoi interventi decisi ma sempre sul pallone facendo dimenticare l'ormai vecchio Cadonici. Il jolly Favelas ha fin qui ricoperto tutti i ruoli, punta, esterno, difensore e visto l'andamento di Freda si considera un suo ulteriore arretramento in porta. Fedele al suo nobile credo politico, il compagno Pelizzardi non si intimorisce dinnanzi a nessun avversario e si sacrifica per i compagni e per la causa. Un esempio per tutti.
Di Vaio: Nuovamente a bocca asciutta, il re leone si è fatto perdonare l'ultimo brutto episodio che lo ha visto protagonista settimana scorsa. Nonostante sia apparso appesantito le sue giocate sono forse le uniche in grado di accendere la lampadina in casa Favelas, ottimo anche in fase di copertura, nonostante sembri intimorito da questo ruolo, ha mostrato cosa può dare alla squadra. Deve credere di più nei suoi mezzi, sicuramente il più esperto ed adatto al calcio a 5. Speriamo che torni presto quello delle prime giornate.
Felettigh: smoking bianco ha troppo timore del contatto, bisogna dirlo. Essendo lui un senatore ci aspettiamo che trasmetta serenità ai compagni. Spesso bloccato dalla difesa avversaria si sacrifica ottimamente in copertura, facendo valere una resistenza invidiabile e lavorando intelligentemente per la squadra. Però c'è bisogno che recuperi più palloni e che faccia valere un fisico che, nonostante l'ironia di alcuni, è presente. Essendo uno dei pochi in grado di portare il pressing costantemente aiuti i compagni ad organizzarsi in difesa.
Coppola: con la tripletta di ieri siamo a quota 9 per il bomber biancorosso, schierato a sorpresa capitano viene maggiormente coinvolto nel gioco. Sicuramente avvantaggiato dal campo più lungo del solito fa valere le sue famose doti di tecnica e potenza e da solo regge il reparto offensivo Favelas. Per quanto sia lodevole in questo gli si chiede di giocare maggiormente coi compagni per dare più problemi alle difese avversarie che una volta prese le misure raddoppiano su di lui rendedogli vita difficile.
Rota: grande impegno per il folletto biancorosso, che nonostante i continui rimproveri e le minacce del mister gioca sempre con attenzione e dedizione. Da una sua iniziativa nasce il secondo gol Favelas. Ordinato anche in fase difensiva mette in campo ciò che può dare e per questo è sostenuto dai compagni che ne apprezzano lo spirito. Pecca in alcuni cambi difensivi per via del poco affiatamento ma è una colpa da spartire con i colleghi di reparto. Si fa sempre trovare pronto e sa mantenere il suo posto, una riserva preziosa per la squadra.
Casarini: prima apparizione in panchina per lo storico cmponente Favelas, non prende parte al match ma risponde presente alla convocazione dell'ultimo minuto. Se ce ne sarà bisogno sappiamo che si può contare su di lui.
Botti: siede accanto ai compagni per far valere la sua esperienza, calmando i bollenti spiriti di capitan Cadonici. Incerti i tempi di recupero per il suo problema alla spalla, sarà sottoposto nei prossimi giorni a risonanza magnetica sperando che non si tratti di nulla di grave. Sicuramente assente anche per il prossimo impegno contro S. Prospero. A lui gli auguri di pronta guarigione da parte di staff e tifosi.
Cadonici: un leone in gabbia trascorre tutta la partita in piedi richiamando e sostenendo i compagni in campo. Preziosissimo il suo attaccamento alla maglia che trasmette anche a chi sta giocando. Motivatore nato si fanno insistenti le voci di un suo addio al calcio per ripartire dalla panchina Favelas, facendo le scarpe all'odiato rivale Roncaglia. Compromette ulteriormente il suo ritorno alle gare peggiorando l'infortunio alla caviglia mentre si piega per raccogliere un pallone. Idolo dei tifosi che invocano a gran voce il suo ingaggio come allenatore a tempo pieno, si è preso una pausa di riflessione per decidere il da farsi. Incerta la sua presenza nel match di mercoledi prossimo.
Roncaglia: un momento difficile per il mister biancorosso, incappato nella terza sconfitta consecutiva e bocciato da critica e tifosi. Il sondaggio sul sito lo condanna senza appello quale causa della crisi Favelas, i tifosi non lo hanno mai amato e lui fatica a farsi accettare. Inoltre ha avuto screzi con la presidenza e anche con lo Staff che cura il blog, accusando quest'ultimo di giocargli contro per vederlo esonerato una volta per tutte. Emblematica la situazione nel corso della partita con la Carpine, soverchiato nel ruolo da capitan Cadonici con il quale ha sovente duri contrasti verbali e fisici causati da diatribe di carattere sportivo. Sembra oramai giunto al capolinea della sua carriera da allenatore. Ha dichiarato ad alcuni amici intimi che si allenerà duramente per tornare al calcio giocato, non ci crede nessuno conoscendo il suo proverbiale amore per la buona tavola. Il mister è sempre più isolato.
Tifosi: sempre presenti in tutte le partite Favelas non fanno mancare il loro supporto, incitano la squadra con cori e coreografie degne di ben altra categoria. Anche grazie al loro incitamento la squadra lotta e combatte come non mai. Purtroppo dobbiamo registrare alcuni incidenti prima della partita, sono stati lanciati oggetti sul terreno di gioco e un ultras già diffidato, S.L., è entrato sul terreno da gioco, sfottendo anche il direttore di gara. Su di lui sono in corso le indagini della magistratura e si attendono severi provvedimenti disciplinari.

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Sconfitti, ma a testa alta!




Carpine - Favelas FC : 5-3

Sequenza gol: 1-0; 1-1; 2-1; 3-1; 3-2; 3-3; 4-3; 5-3
Marcatori: 3 Coppola
Formazione(minuti giocati):
Freda(50'), Pelizzardi(50'), Felettigh(35'), Di Vaio(40'), Coppola(50').
A disp. Rota(25'), Casarini
Allenatore: Roncaglia - Aggregati: Cadonici, Botti

Note: Partita iniziata in orario, terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori presenti all'incontro 25 circa con folta rappresentanza ospite, tafferugli prima del match tra i tifosi ospiti con lancio di oggetti in campo.

Favelas lotta, corre e suda per 50 minuti, ma alla fine è costretta a piegarsi al maggior tasso tecnico della Carpine e subisce un'immeritata sconfitta. A fare la differenza alcuni interventi difensivi non eccellenti della retroguardia biancorossa e la giornata di grazia del portiere avversario.
Ma andiamo con la cronaca: la partita si mette subito male per Favelas, che dopo 10' di predominio si vede beffare dal primo e fino ad allora unico tiro in porta avversario. La reazione dei biancorossi è puntuale e dopo pochi giro di lancette trovano il pareggio con un potente diagonale di Coppola che si infila nell'angolino alto alla sinistra del portiere. Mantenedo i ritmi blandi come richiesto dallo staff tecnico, Favelas sembra controllare facilmente il match, ma come troppo spesso è accaduto nel corso del campionato, due difese rivedibili consentono agli avversari di portarsi sul 2-1 e poi di allungare ulteriormente in conclusione di primo tempo.
Grazie al lavoro motivazionale dell'eterno acciaccato Cadonici, nella ripresa i biancorossi entrano in campo decisi a riagguantare il risultato. Trascinati da un monumentale Pelizzardi, i nostri mantengono il controllo della partita, prima accorciano il risultato con Coppola, pronto a ribattere in porta un tiro parato del sempre utile e lodevole Rota, poi sopraggiungono all'agognato pareggio, è sempre bomber Coppola che fugge alla marcatura avversaria e fredda il portiere avversario, 3-3 e 10 minuti ancora da giocare.
Trascinati dal'inerzia del match i ragazzi di mister (forse ancora per poco) Roncaglia, tentano di completare l'opera e di portare a casa i 3 punti. Il revival di Italia-Germania 4-3 però si infrange sulla traversa, insieme al delizioso pallonetto di Coppola e ai sogni di gloria del popolo biancorosso, che ancora una volte recrimina per i troppi gol sfumati.
E così che a 5 minuti dal termine giunge, inesorabile, il vantaggio avversario, difendiamo male e concediamo 3-4 calci d'angolo consecutivi, la serie infinita di corner è interrotta dal gollonzo Carpinese che beffa Freda sotto le gambe. Il morale finisce sotto i tacchi e sono vane le conclusioni da fuori di un ottimo Di Vaio e le giocate di un Felettigh in spolvero. L'ultimo a provarci è ancora Coppola che imbeccato dal fantasista italo-austriaco incoccia contro l'estremo difensore avversario. Nell'ultimo minuto di gioco c'è gloria anche per il numero 72 ospite, giocatore talentuoso nel quale il mister si rispecchia, che sebbene annullato da un Pelizzardi troppo superiore trova il definitivo 5-3 nell'ultima azione della partita con un pregevole tocco di punta che sancisce il risultato definitivo.
Al triplice fischio c'è amarezza per la terza sconfitta consecutiva, ma è stato dimostrato che giocando da squadra, tutti insieme, aiutandosi, le partite si giocano sempre fino all'ultimo secondo. Nonostante le assenze importanti e nonostante il valore degli avversari questa sera si è giocato quantomeno alla pari. Dunque grinta e voglia di riscatto in vista della prossima partita contro la Lamp S.Prospero.

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martedì 13 novembre 2007

Casa dolce casa...

... o almeno così sperano i giocatori e tifosi di Favelas, con la squadra impegnata domani sera in un delicato match contro la Carpine, squadra con ambizioni di vertice partita per vincere il campionato.
Si gioca alle 22 in quel di Soliera, al circolo tennis o come lo chiamano in casa biancorossa "al tendone". Sarà infatti un eccezionale ritorno a casa per la squadra, che dovrà giocare su quel campo da cui è nato l'ambizioso progetto semi-dilettantistico del CSI. Durante la prima metà del 2007 la squadra era solita disputare almeno una partita a settimana su questo campo, provando e riprovando schemi, moduli, tattiche e facendo un importante lavoro atletico. Il nuovo corso Favelas muoveva i suoi primi passi sul bellissimo manto sintetico del tendone.
Purtroppo domani bisognerà tenere da parte i ricordi e la malinconia, domani si va a giocare una partita difficilissima in una situazione psico-fisica che non poteva essere peggiore. Dopo la partenza sprint con due vittorie consecutive, i nostri sono incappati in due brutte sconfitte in altrettanti derby persi per 6-1 e 11-3. Sebbene con qualche recriminazione sulla condotta di gara, i risultati sono pesanti e poco giustificabili da parte nostra. Il morale è sotto i tacchi e anche all'interno dello spogliatoio c'è stato qualche screzio di troppo, domani bisognerà fare quadrato e affrontare la Carpine tutti uniti, da squadra vera, incuranti delle assenze e senza partire sconfitti.
Assenti certi saranno capitan Cadonici e il perno difensivo Botti. Il primo risente ancora del vile intervento di un giocatore avversario la scorsa partita che gli ha procurato una forte botta al piede con conseguente dolore alla caviglia, nonostante l'infortunio sia stato violento non sono pochi i tifosi che mugugnano per l'ennesimo infortunio di Cadonici e per i suoi lunghi tempi di recupero. Botti invece sarà assente per un doloroso problema alla spalla che lo perseguita già da tempo e che lo ha costretto al forfeit anche nella sua seconda squadra, la 40tolese, per lui i tempi di recupero sono ancora incerti e se ne saprà di più solo nei prossimi giorni.
Date le assenze il sempre più pericolante mister Roncaglia si appresterà ad affrontare il delicato match con una difesa totalmente rinnovata, chiedendo un sacrificio al jolly Pelizzardi che dovrà sacrificarsi nel ruolo di ultimo difensore a proteggere il portiere Freda.
I tifosi sognano la vittoria, un obbiettivo difficile da raggiungere a detta di tutti, nessuno si aspetta che ci regalino i 3 punti. L'avversario è una neo-retrocessa che punta subito a risalire di categoria, sono sicuramente più attrezzati di noi e vedendoli le passate giornate hanno dimostrato una maggiore organizzazione e una panchina molto lunga.
Ma mai come ora bisogna pensare solo a noi stessi, riflettere sulle ultime sconfitte e cercare di meditare sui propri errori. Innanzitutto l'arrendevolezza dimostrata nell'ultima partita è una cosa inaccettabile, mai darsi per vinti e lottare sempre e comunque per uscire dal campo a testa alta. Certe disattenzioni difensive devono cessare, sia da parte dei singoli che collettive, spesso ci siamo trovati in inferiorità numerica a difendere perchè non tutti aiutavano in copertura e questo quando si gioca 5 contro 5 è determinante.
Non intendo lanciare grida di battaglia o vane promesse di vittoria. Si scenda in campo concentrati, senza pensieri, con la voglia di aiutare i compagni e di dare il massimo, il risultato verrà da se e sono sicuro che mantenendo un atteggiamento fortemente agonistico come ho appena descritto potremmo levarci qualche soddisfazione.
Dunque forza Favelas avanti tutti insieme, chi gioca e chi starà a bordocampo. Domani vincerà la SQUADRA migliore, dimostriamo di esserlo!

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lunedì 12 novembre 2007

Una tranquilla domenica di follia

Premetto che chi mi conosce sa cosa penso sull'argomento e dunque cercherò di essere il più imparziale possibile, cercando di capire come si può essere giunti a tutto ciò, di chi è la colpa, quali sono le vie per uscirne, se ne usciremo o quant'altro mi venga in mente.
Per ovvi motivi l'articolo non avrà in se quello spirito ironico che accompagna il nostro blog, non posso e non voglio fare ironia su un fatto tragico come la morte assurda di un ragazzo e su tutto ciò che ne è conseguito.

Si chiamava Gabriele Sandri il ragazzo che ieri è stato ucciso sul sedile posteriore della macchina di un amico, era laziale e voleva andare a Milano per seguire la sua squadra. Era un tifoso come ce ne sono tanti, come tutti lo siamo un pò, è morto in un autogrill a km da casa, colpito da un proiettile sparato da un poliziotto. Perchè sia successo non si capisce ancora, si è senza parole di fronte a una tragedia evitabile, ma cosa c'entra questo col calcio? Forse molto, forse niente. Il ragazzo era tifoso laziale, è stato ucciso da un poliziotto che probabilmente non sapeva neppure chi fosse.
E allora perchè si è scatenata la furia ultrà a Bergamo e Roma? A mente fredda me lo sono chiesto, e le risposte sono più di una. La prima, la più importante, è la rabbia covata da tempo all'interno delle curve nei confronti delle f.d.o., dunque un pretesto per combattere contro le polizie viste come il manganello dello stato che punisce e perseguita, reprime senza cercare il dialogo e cerca di imporre un modello inglese che non potrà mai essere applicato in Italia. Perchè è l'Italia la causa di tutto ciò, è il nostro modo di pensare e di agire, non vi è programmazione e le scelte vengono prese sull'onda emotiva del morto di turno, l'attuale decreto Amato ne è un esempio lampante. Entrato in vigore dopo la morte dell'ispettore Raciti, "combatte" la violenza impedendo l'uso di striscioni, bandiere, megafoni, tamburi, fumogeni, anche le trombette sono vietate. Si combatte la violenza installando tornelli all'ingresso, come nei supermercati. I decreti legge non servono a niente, quello che è avvertito dalla tifoseria è solo una brutale repressione, il DASPO.
Gli agenti agiscono spesso a volto coperto, in Inghilterra hanno il numero di matricola sul caso, in Italia no. Manganelli al contrario e lacrimogeni ad altezza uomo sono purtroppo la normalità. Lo stadio è porto franco per tutti, un luogo in cui vige la legge del più forte, in cui i diritti delle persone sono tralasciati e calpestati volentieri.
Premettendo sempre che questo è un discorso circoscritto che vale per alcune città, per il tifo più estremo, perchè ieri a Roma si è fatta guerriglia urbana? chi erano? cosa li a spinti a devastare e distruggere? Voglia di vendetta forse, secondo me no. Le curve sono i quartieri popolari dello stadio, i più economici accessibili a tutti, sono lo specchio dei malesseri della società. Il disagio e la frustrazione spesso trovano valvola di sfogo la domenica, spesso si tratta di veri e propri criminali appartenenti a gruppi politici estremisti.
Lo sport è diventato un pretesto per combattere quella società che offre sempre meno opportunità, il poliziotto è il simbolo del malgoverno e colpevole della propria triste situazione, oltre ad essere il nemico da combattere e distruggere.
L'ideologia ultras è cambiata nel corso degli anni, da lotta campanilistica un pò per gioco e un pò per orgoglio, si è passati alla guerriglia contro lo Stato. I primi gruppi nascevano negli anni '70, in pieno boom economico i giovani di allora vivevano in altre situazioni, avevano altri pensieri e altri valori. Oggi tutto è cambiato: il calcio cambia in continuazione, così come cambia la società, negli anni si è passati dai calzoncini corti di cotone alle maglia iper-tecnologiche. C'era l'appuntamento fisso con 90° minuto (per molti solo "novantesimo"), oggi le partite le mandano in diretta sky e digitale terrestre tutto a pagamento, leggevi la Gazzetta per vedere quanto avevano fatto in C, ora la si prende per il fantacalcio. Si giocava la domenica, oggi tutti i giorni. Alla domenica ci si accomodava allo stadio con "tutto il calcio minuto per minuto" sempre sintonizzato sulla radiolina, oggi ci si piazza in poltrona seguendo 10 partite contemporaneamente.
Il calcio era ancora qualcosa di romantico, i gol li vedevi una volta altrimenti li immaginavi alla radio narrati come favole da Brera o Ciotti, ora te li vomitano addosso a tutte le ore.
Mi spiazza e mi intristisce vedere cosa è diventato il calcio di oggi, freddo e lontano come è le televisione, e la curva sempre più indipendente, non più massima espressione dell'amore e della passione popolare, ma ghetto riconosciuto di pochi delinquenti e piazzisti politici, di bimbominchia troppo cresciuti che filmano col telefonino le marachelle da far vedere agli amichetti. Anche la curva è diventata sintetica, ennesima espressione di una società di plastica che sta contagiando anche la passione di tutti noi.

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domenica 11 novembre 2007

Ora anche Favelas ha il suo simbolo


Come ogni squadra che si rispetti, anche la nostra da oggi può fregiarsi di un nuovo, sfavillante, scintillante, bellissimo logo.
Da oggi anche noi avremmo lo stemma della nostra squadra, in cui riconoscerci e per il quale tifare. E' semplice ed essenziale, senza fronzoli o inutili orpelli, un ellisse biancorossa racchiude il volto di un leone e il nome della squadra, più in basso è riportato l'anno di fondazione della squadra, il lontano 2004.
Si è scelto il leone quale simbolo universalmente riconosciuto di forza, fierezza e coraggio. Quelle doti che ogni vero componente della grande famiglia Favelas dovrebbe avere, senza le quali ogni risultato è precluso. Questo è un altro passo verso la completa maturazione della nostra squadra, oramai abbiamo raggiunto livelli invidiabili di serietà, completezza e competenza.
Il presidente in persona, mai sazio di nuovi traguardi, in via confidenzaile mi ha parlato di trattative avviate per portare Favelas sui grandi palcoscenici internazionali, organizzando amichevoli coi più blasonati team europei. Presto raggiungeremo l'accordo per i diritti tv con SCAI e la campagna propagandistica non si ferma certo qua.
Mister e capitano poseranno per una campagna pubblicitaria della D&G, per lanciare la nuova collezione di intimo maschile, mentre il portierone sarà testimonial di una campagna contro l'abuso di alcolici da parte dei più giovani.
Ma non lasciamoci distrarre dalla vita mondana e dalla popolarità, mercoledi si torna in campo a Soliera, si torna a casa nostra, rialziamo la testa.

Un grazie particolare, per la disponibilità, all'utente(ssa) Moma del forum gamesradar.it, senza il suo aiuto lo staff che è incompetente e anche un pò stupidotto non sarebbe stato in grado di creare il nuovo logo.

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