venerdì 30 aprile 2010

"Il Progetto è triennale"


Questa frase riecheggiava come una preghiera nelle orecchie di giocatori, tecnici, dirigenti e semplici tifosi all'inizio di questa avventura.

Tre anni, così era stato detto, con un solo obiettivo, diventare competitivi e vincere, vincere e salire. Purtroppo siamo qua a raccontare un'altra storia, l'ottimismo antico lasciò il passo a una più cruda realtà che ci costrinse, spalle al muro, a sbattere il naso contro un campionato e un gioco cui non eravamo abituati. I primi due anni con pochi alti e molti bassi avevano atterrito il colorato e vivace clan Favelas che entrò nella terza stagione pieno di dubbi e incertezze.
Ora che il campionato è finito possiamo tirare le somme della stagione e con malcelato orgoglio posso dire che se i presupposti erano negativi, siamo andato oltre ogni rosea aspettativa. Chiaramente col senno di poi si poteva (e si doveva) fare di più, ma il quarto posto finale è il nostro migliore risultato nella breve storia delle FFC.

Tutto nasce come sempre sugli sgoccioli dell'estate, la dirigenza si muove con circospezione sul mercato mantenendo il basso profilo. Per far fronte alle partenze di Barbolini e Carretti si decide di ingaggiare frugando nel sottobosco degli svincolati un giovane novese, Mazzali. Il ragazzo viene segnalato allo staff tecnico da bomber Pelizzardi, è dunque pacifico sottolineare come il nuovo innesto fosse visto di cattivo occhio da tutti, raccomandato com'è da un personaggio mister Roncaglia definisce "pessimo elemento".
La rosa è formata dunque da Freda, solito guardiano, Cadonici, Botti, Di Vaio, Felettigh, Pelizzardi, Rota e appunto Mazzali. Tesserati sono anche Barbolini (per lui nessuna presenza) e Ferrari, il talento di Campagnola non è in grado di dare disponibilità alla causa e viene impiegato solo in rari frangenti d'emergenza, ma puntuale sarà sempre la sua presenza in borghese a fianco di Roncaglia il quale, contro ogni pronostico, mantiene il timone della barca Favelas.

Fin dalle prime uscite precampionato è apprezzabile l'impegno di tutti e la ritrovata voglia di vincere, il precampionato da ottimi segnali, Roncaglia abbandona il rombo in favore di un più solido 2-2, gli uomini in campo dimostrano una rinnovata dedizione alla causa e i miglioramenti sono tangibili.
Freda mostra a tutti una sicurezza tra i pali e una grinta che gli è nuova, merito anche del mental-coach Ferrari durante il ritiro precampionato all'Argentario, Botti in forma smagliante e ben allenato gioca ad alto livello, pure Mazzali si cala subito nella parte e si guadagna con sudore e dedizione una maglia da titolare.
Di contro la forma di due colonne storiche come Cadonici e Pelizzardi lascia a desiderare. Un problema per il capitano che fa della determinazione e l'impegno buona parte del duo gioco, così fatica davvero ad esprimersi.
Il campionato inizia e per lui iniziano anche le panchine, così come per un altro volto storico Favelas, Felettigh. I due si ritagliano poco spazio nelle prime uscite stagionali e ciò porta a una rottura con mister Roncaglia accusato, non senza torto, di utilizzare scarsamente i due.
La tensione e le amarezze personali non danno spazio a isterie di spogliatoio il quale, a differenza del passato, si dimostra più unito e pronto a far fronte alle avversità.
Il girone d'andata parte in maniera altalenante con tre vittorie e altrettante sconfitte nelle prime sei partite, ma c'è una differenza importante col passato, i biancorossi non escono mai sconfitti nettamente dal campo, anzi, spesso ribaltano il risultato e quando perdono lo fanno solo di una o due lunghezze.
La retroguardia formata principalmente da Botti e Mazzali (Di Vaio sarà "difensore" da metà stagione in poi) è cerniera impenetrabile e i compagni che giocano davanti ripiegano sempre prontamente per impedire agli avversari di giungere a facili conclusioni. Freda inoltre si dimostra portiere che ci può stare, eccome se ci può stare, in questo campionato e si rende protagonista di interventi decisivi e spettacolari, intramezzati ancora da qualche incertezza, ma molto meno che in passato.
Dopo le prime sei giornate Favelas infila un filotto spettacolare di sette vittorie consecutive e arriva al giro di boia in seconda posizione, solitaria, a -4 dalla vetta e a +2 sulla terza.
Orgoglio di tutti e di Roncaglia in particolare è la voce statistica delle reti subite, alla prima di ritorno giocata (11 partite) Favelas è la miglior retroguardia del campionato.

"Progetto triennale" si diceva, a questo punto i ragazzi in campo e le centinaia, migliaia, di tifosi biancorossi sognano la vetta, sognano la seconda serie. Sembra il momento buono, ci si può provare ci si deve provare.
E Favelas ci prova ma ahimè, questa non è una favola e non ha il lieto fine.
Gli incontri decisivi del ritorno ci vedono letteralmente decimati, ne perdiamo anche quattro in fila, la vetta fugge, irragiungibile, il secondo posto pure assieme ai sogni di gloria. Naufraghiamo mantenendo l'onore e vincendo comunque un buon numero di partite.
Lo score finale sarà di 11 vittorie, 9 sconfitte (tra cui l'ultima giornata giocata in un clima di alcolismo dilagante) per un quarto posto finale che lascia l'amaro in bocca a pensare ai 21 punti raccolti all'andata ed ai soli 12 del ritorno. Ripetendo il cammino della prima metà campionato si sarebbe arrivati secondi ma così è andata ed è inutile piangerci sopra.
La classifica finale così recita:

Mondial Carpi 55
Scaldapanchina 42
Sporting Medolla B 38
Favelas F.C. 33
Pantheon Club 30
Mia Nonna Calcio 30
Tribhune Bar 29
Tecnoservizi 27
Tabaccheria Gradellini 18
All Stars 15
S.G.G. Cortile 3

Così va in archivio la stagione 2009/2010, il terzo anno del progetto che doveva essere triennale.
Il migliore di tutti in ogni caso.

Nel corso di questi mesi ciò che ho notato e che mi ha fatto piacere è stato vedere come l'attaccamento a questa squadra e a questo gruppo non sia mai scemato. Dopo tre anni era quasi lecito aspettarsi un cedimento mentale, un rompete le righe generale, e invece tutto continua come e più forte di prima. Perchè qua di favola Favelas si può parlare senza timore di essere scherniti. Nel corso della stagione si è ripetuta la tradizione del Favelas Dei (giunto oramai alla terza edizione) anticipato addirittura da un pre-Favelas Dei altrettanto impegnativo. Per il compleanno del buon giacomo sono state addirittura prodotte delle maglie celebrative per festeggiare l'avvenimento che spesso vedo indossate con orgoglio dai membri del clan in situazioni quotidiane (solo Mazzali non ce l'ha, in qualche modo doveva espiare il peccato originale di conoscere Pelizzardi). A proposito di Pelizzardi, lui è uno che Favelas ce l'ha sulla pelle, letteralmente, porta con orgoglio il logo del leone sul braccio sinistro, tatuato proprio il giorno del Fav-Dei III°, anche l'altro novese meno sano, Di Vaio, porta un leone con la scritta FFC in bella mostra.
Sulla maglia, sulla pelle, nella mente e fin'anche nel cuore l'avventura Favelas non si è mai interrotta e so, perchè lo so, che continuerà ancora un anno almeno e poi vediamo se i soldi basteranno per far fronte a rate non pagate e multe mai saldate (prese da chi ? mah...).

Vi lascio con un augurio di buona estate, spero occupata da qualche torneo, e do appuntamento a tutti al prossimo anno per una nuova avventura con le FFC.

Avanti Favelas !

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