Avete presente quei documenti top-secret che per anni e anni sono custoditi per celare verità scomode e tutelare interessi forti?
Alla stregua di un rapporto sull'eistenza aliena o la prova della corruzione del presidente degli Stati Uniti, questo incredibile documento che andiamo a proporvi narra di ciò che accadde quella notte del 31 dicembre, annus domini 2007. Scritto all'epoca dal corrispondente dal fronte, il sovversivo Comandante "el Che", fu pubblicato per poche ore sul blog, per poi venire immediatamente cancellato e dimenticato.
La censura a cui fummo sottoposti fu dura e spietata, troppe le cose da nascondere, troppo grandi gli interessi in ballo, ci costrinsero a tacere e a soffocare i ricordi di quella notte. Ciò che non è ricordato, può non essere mai accaduto.
Così è stato fino ad oggi...
Ma ora, a distanza di 126 giorni da quella sacrilega notte esoterica, possiamo finalmente proporvi la sublime narrazione di ciò che fù. Un tuffo a ritroso nel tempo per rompere i cardini della censura e far sapere a tutti com'è andata.
Raccogliete il vostro coraggio e leggete, cari lettori, perchè questa è una storia di Paura...
Paura e Delirio a Capodanno
Quella che segue è una dettagliata cronaca di ciò che avvenne quel giorno,il 31 dicembre dell’anno che fu.
Per non incorrere in sanzioni non useremo i veri nomi delle persone che presero parte al delirio…
Si incomincia presto,ora del ritrovo 18.30,si teme per la presenza di S.L. informazioni riservate lo danno malato ma su un treno per Monaco, i dubbi si sciolgono al suo arrivo, in perfetto orario.
Luogo del ritrovo, la bassa padana,tra nebbia, freddo e Secchia.
Armi del delitto:casse e casse di vino ,super alcolici, pizza,patatine, ormoni a GO GO e molto altro.Si stappa, si stappa, si stappa.
Il clima è quello delle occasioni importanti: tutto lo staff è al gran completo, occasione più unica che rara che passerà agli annali della storia Favelas.
Ogni ritegno morale e legale è sacrificato in onore a Dioniso, Bacco e chi più ne ha più ne metta. Volano come al solito pensieri profondi, rutti, cori e brindisi all’organo riproduttivo femminile.
Come al solito la parte femminile della compagnia è atterrita e impaurita ,le avances più spinte ormai non si contano più.Fin qui il solito delirio ma poi la paura.
Ore 19.30,dopo solo un ora dall’inizio dei festeggiamenti il dramma: Gianluca(nome di fantasia badate bene lettori), dopo 2 bicchieri di vino e poco altro, sbianca, nell’ilarità generale.
Il giovane arranca verso l’uscita cercando ossigeno e assistenza sanitaria, ma ad attenderlo nel giardino trova un losco figuro, lo chiameremo Enrico, messo nelle sue medesime condizioni, ma con più orgoglio e con più rispetto per sé stesso, che lo ignora continuando imperterrito a farsi i cazzi suoi.Il giovane è vicino alla morte ma ecco che arriva in suo soccorso la moglie (ormai vedova) che lo raccoglie dal selciato e lo conduce in un luogo protetto e familiare: il cesso.
E’ lì che il nostro eroe passerà i seguenti 45 minuti, abbandonato da tutti, Dio compreso, tranne che dalle persone che veramente lo amano (la vedova, il figlio minorenne e fascista, l’amante gay e il laureando in chimica che lo assiste scientificamente). Intanto la festa prosegue con l’arrivo a sorpresa di Paris Hilton che tronca il fiato al Comandante, chiedendogli se l’uomo sulla maglietta fosse Che Guevara.Il comandante a distanza di giorni continua ad essere sbigottito dalla domanda.
Enrico che avevamo lasciato in giardino poche righe sopra si sposta dal giardino a un più comodo fossato poco lontano, cadendoci dentro e riamanendoci per 20 minuti buoni a riflettere sulla condizione umana.
La festa continua con avance sessuali da parte di Paris e Padrona di Casa al “raffinato” della compagnia, che in modo “raffinato” rifiuta, per poi pentirsene per tutto l’anno a venire.
Gianluca risorge per pochi attimi, il tempo di passare dall’amato cesso al freddo divano, in cui rimarrà, in stato catatonico, per le seguenti 2 ore.
Ma ecco che arriva la pizza, i sopravvissuti, capitanati dal capitano(e chi se no?) si avventano, ubriachi e molesti, sui 2 metri e mezzo di pizza con urla, grida e cori degni dei migliori gruppi ultrà.
Apriamo una parentesi affettuosa nei confronti della pizza che, anche avvisata all’ultimo della festa, portò felicità e ironia all’interno della tavolata, meritandosi in pochi attimi la sedia che era stata di Gianluca (il giorno dopo, i padroni di casa, la troveranno ancora lì sulla sedia)Ma arriva finalmente l’ora di partire per Ponte Alto….
Autisti della serata:El Comandante,S.L. e una new entry che farà in brevissimo tempo breccia nel cuore di tutti gli uomini presenti…
Ma questa è un'altra storia…
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