Premetto che chi mi conosce sa cosa penso sull'argomento e dunque cercherò di essere il più imparziale possibile, cercando di capire come si può essere giunti a tutto ciò, di chi è la colpa, quali sono le vie per uscirne, se ne usciremo o quant'altro mi venga in mente.
Per ovvi motivi l'articolo non avrà in se quello spirito ironico che accompagna il nostro blog, non posso e non voglio fare ironia su un fatto tragico come la morte assurda di un ragazzo e su tutto ciò che ne è conseguito.
Si chiamava Gabriele Sandri il ragazzo che ieri è stato ucciso sul sedile posteriore della macchina di un amico, era laziale e voleva andare a Milano per seguire la sua squadra. Era un tifoso come ce ne sono tanti, come tutti lo siamo un pò, è morto in un autogrill a km da casa, colpito da un proiettile sparato da un poliziotto. Perchè sia successo non si capisce ancora, si è senza parole di fronte a una tragedia evitabile, ma cosa c'entra questo col calcio? Forse molto, forse niente. Il ragazzo era tifoso laziale, è stato ucciso da un poliziotto che probabilmente non sapeva neppure chi fosse.
E allora perchè si è scatenata la furia ultrà a Bergamo e Roma? A mente fredda me lo sono chiesto, e le risposte sono più di una. La prima, la più importante, è la rabbia covata da tempo all'interno delle curve nei confronti delle f.d.o., dunque un pretesto per combattere contro le polizie viste come il manganello dello stato che punisce e perseguita, reprime senza cercare il dialogo e cerca di imporre un modello inglese che non potrà mai essere applicato in Italia. Perchè è l'Italia la causa di tutto ciò, è il nostro modo di pensare e di agire, non vi è programmazione e le scelte vengono prese sull'onda emotiva del morto di turno, l'attuale decreto Amato ne è un esempio lampante. Entrato in vigore dopo la morte dell'ispettore Raciti, "combatte" la violenza impedendo l'uso di striscioni, bandiere, megafoni, tamburi, fumogeni, anche le trombette sono vietate. Si combatte la violenza installando tornelli all'ingresso, come nei supermercati. I decreti legge non servono a niente, quello che è avvertito dalla tifoseria è solo una brutale repressione, il DASPO.
Gli agenti agiscono spesso a volto coperto, in Inghilterra hanno il numero di matricola sul caso, in Italia no. Manganelli al contrario e lacrimogeni ad altezza uomo sono purtroppo la normalità. Lo stadio è porto franco per tutti, un luogo in cui vige la legge del più forte, in cui i diritti delle persone sono tralasciati e calpestati volentieri.
Premettendo sempre che questo è un discorso circoscritto che vale per alcune città, per il tifo più estremo, perchè ieri a Roma si è fatta guerriglia urbana? chi erano? cosa li a spinti a devastare e distruggere? Voglia di vendetta forse, secondo me no. Le curve sono i quartieri popolari dello stadio, i più economici accessibili a tutti, sono lo specchio dei malesseri della società. Il disagio e la frustrazione spesso trovano valvola di sfogo la domenica, spesso si tratta di veri e propri criminali appartenenti a gruppi politici estremisti.
Lo sport è diventato un pretesto per combattere quella società che offre sempre meno opportunità, il poliziotto è il simbolo del malgoverno e colpevole della propria triste situazione, oltre ad essere il nemico da combattere e distruggere.
L'ideologia ultras è cambiata nel corso degli anni, da lotta campanilistica un pò per gioco e un pò per orgoglio, si è passati alla guerriglia contro lo Stato. I primi gruppi nascevano negli anni '70, in pieno boom economico i giovani di allora vivevano in altre situazioni, avevano altri pensieri e altri valori. Oggi tutto è cambiato: il calcio cambia in continuazione, così come cambia la società, negli anni si è passati dai calzoncini corti di cotone alle maglia iper-tecnologiche. C'era l'appuntamento fisso con 90° minuto (per molti solo "novantesimo"), oggi le partite le mandano in diretta sky e digitale terrestre tutto a pagamento, leggevi la Gazzetta per vedere quanto avevano fatto in C, ora la si prende per il fantacalcio. Si giocava la domenica, oggi tutti i giorni. Alla domenica ci si accomodava allo stadio con "tutto il calcio minuto per minuto" sempre sintonizzato sulla radiolina, oggi ci si piazza in poltrona seguendo 10 partite contemporaneamente.
Il calcio era ancora qualcosa di romantico, i gol li vedevi una volta altrimenti li immaginavi alla radio narrati come favole da Brera o Ciotti, ora te li vomitano addosso a tutte le ore.
Mi spiazza e mi intristisce vedere cosa è diventato il calcio di oggi, freddo e lontano come è le televisione, e la curva sempre più indipendente, non più massima espressione dell'amore e della passione popolare, ma ghetto riconosciuto di pochi delinquenti e piazzisti politici, di bimbominchia troppo cresciuti che filmano col telefonino le marachelle da far vedere agli amichetti. Anche la curva è diventata sintetica, ennesima espressione di una società di plastica che sta contagiando anche la passione di tutti noi.
lunedì 12 novembre 2007
Una tranquilla domenica di follia
Pubblicato da Staff Favelas alle 16:00
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13 commenti:
Bel post Ronca... Hai analizzato in modo chiaro e imparziale,cosa nn facile, un mondo e un paese che ormai sono prorio merda... Tutto quello che è accaduto domenica nn centra un cazzo con il calcio e,purtroppo,la morte di un povero tifoso è diventato solo il pretesto x fare del casino invece di essere un momento di riflessione... Hai prorio ragione!! Proviamo ad imitare un modello, quale quello inglese, dimenticandoci però un piccolo particolare... Loro sono un paese noi no!
Chiedo a tutti i nostri tifosi di lasciare commenti al riguardo di questa incresciosa vicenda, in modo da creare un CIVILE confronto in merito...
IL PRESIDENTE
mi dispiace,io esco dall orgomento per riflettere sull italia e sull informazione in italia in generale.
Ricordo quando morì un altro ragazzo,Carlo Giuliani.
Era il G8 e tutti,TUTTI i TG lo dipinsero come un terrororista,nessun TG pianse il ragazzo che aveva 3 anni in meno del ragazzo che è morto domenica.Adesso tutti piangono.Tutti invocano più controlli sulla pula,bè non è quello che abbiamo chiesto NOI COMPAGNI dopo il G8?
Voglio sapere perchè in Italia ci sono sempre morti di serie A e morti di serie B.
Ai ragazzi che hanno sfasciato-forse-genova hanno dato 25 anni di carcere,usando solo prove indiziarie.
25 anni:pari pena si da ai pluri omicidi.
Qualcuno sa che pena hanno dato all assassino di Raciti?
Vedrete che al poliziotto che ha ucciso il ragazzo domenica lo sbatteranno in galera,voi sapete che fine ha fatto il caramba che ha ammazzato il COMPAGNO Giuliani?NIENTE.
Allora i morti sono morti,se dopo Giuliani,dopo il G8 TUTTI:ULTRAS TIFOSI COMPAGNI POLITICI si fossero messi a chiedere più serietà ora non saremmo così,PENSATECI
D'accordo che ci siano morti di serie A e di serie B. Ma i due casi sono molto distanti tra loro, anzi direi che non c'entrano proprio nulla l'uno con l'altro.
A Genova accaddero molte cose che in un paese "civile" non dovrebbero succedere, non si trattava più di mantenere l'ordine pubblico, la polizia voleva far pagare ai manifestanti per quello che stava accadendo. Lo scandalo principale, secondo me, è l'insabbiamento di ciò che avvenne alle Diaz e a Bolzaneto. Un'indagine non è ancora partita nonostante il governo di centro-sinistra (forse) e nonostante le belle dichiarazioni di Prodi per conquistarsi la sinistra, non succederà mai niente.
Siamo un paese emozionale, i politici cavalcano costantemente l'onda dell'indignazione popolare. Era giusto, secondo loro, proteggere un carabiniere che sparò per paura a un manifestante con passamontagna e che lo avrebbe volentieri colpito ferocemente con un estintore. Ora è giusto, secondo me, pretendere giustizia per una morte assurda, forse non volontaria, ma ancora peggiore dell'omicidio di Giuliani.
ma assolutamente no...un morto è un morto..non ci sono morti meno gravi di altri..e in più la morte di Giuliani è stata volontaria..come la morte di Raciti..
e poi è vero..siamo un paese emo-zionale..peccato che se muore un COMPAGNO durante una manifestazione a tutti gliene sbatte un cazzo..se muore uno "per bene",inquadrato nella società,perchè faceva il DJ perchè era figlio di un commercciante ecc..tutti in rivolta..allora ditelo che ci sono le vite che valgono e quelle che non valgono..
Sarebbe bene e giusto che fosse così, che tutti veniseero trattati allo stesso modo, con lo stesso rispetto.
Ma così come non mi tocca la morte di Raciti, mi incazzo alla notizia di un ragazzo freddato alla gola da un poliziotto imbecille.
Non sono ipocrita, Giuliani è morto con un passamontagna in testa (si può discutere su come sia stato trattato il suo caso), Sandri era in macchina mentre andava a vedere una partita di pallone.
Secondo te chi se l'è cercata di più?
Inutile dire che avesse fatto il fornaio a me non cambiava un cazzo.
io onoro la morte di uno che muore per cambiare il mondo non per una partita.ma almeno li metto sullo stesso piano
io non dico niente riguardo la politica del nostro paese in decadenza e pieno di debiti o il calcio...i mass media hanno definito gabriele sandri "il tifoso laziale" e qui k è tutto sbagliato...prima di tutto era una PERSONA!cmq mi spiace dirlo ma l accaduto non cambierà niente...i poliziotti hanno detto di aver sparato in aria per spaventare,mentre a quanto pare hanno sparato ad altezza d'uomo...ma cosa pensate k verrano puniti?assolutamente no!non dico altro...
Incredibilmente ti do ragione, il lancio della notizia è stato "poliziotto uccide tifoso con un colpo di pistola".
Quando questa è una morte che secondo me non c'entra niente col calcio, si è voluta buttare fuori la notizia così, bisognava aspettarsi le conseguenze.
e non si parla di quei deficienti a roma che hanno assaltato le caserme?? lì bisognava sparare ad altezza uomo non all'autogrill...non per difendere le f.d.o. ma non è possibile aggredire e fare un vero e proprio assedio a una caserma...è come se si facesse un colpo di stato.. per non parlare dei casini vari per la città, delle auto incendiate,non solo le volanti della polizia ma anche le macchine di comuni citadini che si sono visti andare l'auto in fiamme solo perchè avevano la colpa di abitare nei pressi dello stadio..quelli non sono tifosi "arrabbiati" perchè Sandri è stato ucciso da un agente ma sono persone depresse, umiliate e demoralizzate dalla vita di tutti i giorni che cercano una valvola di sfogo e di brio nella violenza..
Caro anonimo, sono d'accordo con buona parte del tuo intervento.
Non ho parlato specificamente dei fatti di Roma nel mio post. Ho creduto che quello che è successo nella capitale non avesse nulla a che fare col calcio, e di conseguenza con questo blog. Certamente ciò che è successo nella serata romana è più gravi dei fatti di Bergamo o Taranto, ma occorre fare un distinguo tra tifosi e teppisti. E' sbagliato gettare addosso alla tifoseria romanista le colpe della guerriglia urbana, piuttosto fare terra bruciata intorno a questi individui che poco hanno a che fare col calcio. Forse li stessi che fecero interrompere il derby o portarono simboli nazi-fascisti in c. sud.
Io una spiegazione sul perchè di tutta questa violenza me la son data. Lo stadio è il luogo adatto per sfogare le proprie frustrazioni (stando a certi comportamenti), puoi vedere il ragioniere sconfitto dalla vita inveire come il più becero ultrà, così come c'è il vecchietto incazzoso che brontola tutto il match.
Hai presente la città di Roma? bene, come altre grosse città italiane, ospita al suo interno situazioni sociali difficili in cui povertà e malessere imperversano. I giovani sbandati di questi quartieri dove sfogano la propria ira? lo stadio è il'arena ideale, la polizia il nemico perfetto (simbolo di uno stato assente e repressivo), la morte di un tifoso il pretesto per la guerriglia.
se come dice lo staff lo stadio è diventato un luogo dove dare sfogo alle propie frustrazione cosa ci sono a fare 11giocatori in campo???la frustrazione c'è perchè la gente non reagisce più...il nostro è un paese nel quale tutti mormorano ma quando è il momento di alzarsi in piedi hanno paura...io cito solo due persone che hanno avuto il coraggio di essere uomini e andar contro la mafia,uno dei problemi più gravi del nostro paese:Falcone e Borsellino...loro sono due uomini che hanno tentato di risolvere un problema!se tutti avessimo questo coraggio di reagire a affrontare gli ostacoli che si presentano lungo la nostra vita tutto andrebbe meglio...la risposta a tutto è:l'unione fa la forza!e se vogliamo cambiare le cose possiamo...
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